Udine: 7 secoli esatti di dialogo col mondo dal quartiere della Stazione
Molti, pensando al quartiere della Stazione a Udine, ne appiattiscono la storia agli ultimi anni, quelli segnati dalla presenza degli immigrati che oggi rappresentano con ben 63 gruppi etnici il 40% dei residenti. Ma la zona dedicata alle partenze e agli arrivi ha in verità una lunghissima storia di relazioni col mondo che comincia addirittura nel 1324, l’anno in cui il Beato Odorico da Pordenone, le cui spoglie riposano proprio nella chiesa del quartiere, quella del Carmine di via Aquileia, fece quel pellegrinaggio in Oriente che gli valse la fama di “apostolo dei cinesi”. Una visita ante litteram ricordataci dal parroco don Giancarlo Brianti che viene oggi ricambiata dai commercianti cinesi che numerosi hanno aperto bottega in quest’area dove gli autoctoni denunciano non senza riscontri degrado, spaccio e violenze ripetute. Piccolissimo per superficie ma culturalmente complesso, questo angolo della città dove sorgono due moschee e le forze armate compiono una sorveglianza h24 trova forse la sua miglior metafora nella sua architettura più prestigiosa. Il Palazzo di Vetro è la traccia lasciata qui da un architetto friulano anticonformista come Ermes Midena: un’opera un tempo trascurata che non è sconosciuta all’ex presidente dei ghanesi del Friuli Venezia Giulia Kofi Bonsu che ripete proprio sotto il palazzo la frase choc pronunciata durante una recente manifestazione di immigrati. Parole difficili scandite nel quartiere dove la vita non si ferma mai, e che oggi riparte da un’identità di vetrina della multiculturalità che tanto sarebbe piaciuta al Beato Odorico e a quell’architetto di San Daniele del Friuli che lasciò a due passi da quell’antico sepolcro la sua opera più bella.
UDINE: 7 SECOLI DI DIALOGO COL MONDO DAL QUARTIERE DELLA STAZIONE
Un video di Marco Orioles
Con don Giancarlo Brianti, Kofi Bonsu, Giorgio Ganis, Amir Khan e la partecipazione straordinaria di Liubomyr
Girato in Borgo Stazione a Udine nel marzo 2024 sotto la protezione dell’Esercito Italiano
Si ringrazia il centro islamico Misericordia e Solidarietà di via Marano Lagunare per il libero accesso alla sala di preghiera nel primo rito del mese di Ramadan