“Fontanini avrebbe potuto proporre una sede alternativa alla festa islamica – osservano Venanzi e Paviotti (Pd) – invece di rispondere solo no”
“Non perdiamo un’occasione per fare di Udine una città più unita e più sicura. Il sindaco Fontanini ha ancora la possibilità di far sì che l’iniziativa delle tre associazioni musulmane conservi il suo significato civico e la sua forza propositiva, nell’interesse di tutta la comunità e in particolare del quartiere delle Magnolie”. Lo affermano il capogruppo Pd nel Consiglio comunale di Udine Alessandro Venanzi e la collega dem Monica Paviotti, commentando il rifiuto opposto dal sindaco del capoluogo friulano Pietro Fontanini alla richiesta di tenere un evento pubblico, la sera di domenica 18 agosto, organizzato dalle tre associazioni musulmane della città per celebrare la pacifica convivenza tra culture ed etnie diverse.
Per i due esponenti dem “un’amministrazione che ci tiene a includere e integrare le nuove comunità che mostrano di voler partecipare alla vita della città, coglie al volo questa occasione, ci mette del suo e coinvolge altri soggetti istituzionali, dalla Prefettura alla Curia. Fare sicurezza in un quartiere significa fare in modo che chi ci abita e chi ci lavora, isoli le persone pericolose e le respinga. E per questo è necessario che gli abitanti si conoscano e si fidino tra di loro”.
“Fontanini avrebbe potuto proporre una sede alternativa alla festa – osservano Venanzi e Paviotti – invece di rispondere solo ed esclusivamente no. E’ banale da dire ma favorire le occasioni di incontro e dialogo previene le sacche di marginalità anche culturale. Gli assessori Berti e Cigolot recentemente hanno partecipato a una cena con la comunità musulmana e il gesto è stato apprezzato e utile. Speriamo Fontanini non vorrà essere da meno e accetterà l’invito alla Festa dell’11 agosto”.
“In Consiglio comunale l’assessore Ciani aveva detto che – ricorda Venanzi – oltre alla repressione c’è bisogno di costruire progetti di convivenza nei quartieri: ed ecco che alla prima seria occasione si sono già rimangiati la parola”.