UDINE – Debora Serracchiani indossa il velo e scoppia la polemica. La governatrice, in visita istituzionale a Teheran, è stata immortalata in alcune foto con indosso il Hijab, il velo islamico. Apriti cielo. Il primo ad attaccare la presidente del Fvg è stato il parlamentare Pd Lodovico Sonego, che ha parlato di «immagine dolorosa, a maggior ragione dopo i fatti di Colonia» e di «ostentazione della sottomissione della donna», ribadendo come «donne a capo coperto mai, innanzi a chiunque». Secca la replica di Serracchiani: «E’ noto: per andare in Iran le donne devono indossare un velo, altrimenti si resta a casa e fuori da quel Paese».
Un tema che registra anche l’intervento del sociologo Marco Orioles: «Questa istantanea del viaggio d’affari della Serracchiani in Iran – scrive Orioles – la dice lunga sulle inclinazioni della nostra classe dirigente. Per un pugno di euro, sono pronti a vendere l’anima di un continente, l’Europa – che politicanti come Serracchiani e la pessima e parimenti velata Mogherini non sono degni di rappresentare. Dicono di rispettare le tradizioni locali, e fanno finta di non sapere che in Iran l’hijab è obbligatorio e rappresenta una delle tante prevaricazioni di un regime impresentabile. Parlano di commercio, e non dei diritti umani violati sistematicamente dai mullah con cui si fanno fotografare sorridenti. L’Occidente può e deve sviluppare relazioni con le dittature, anche con quelle totalitarie come Cina e Iran. Ma non deve mai ripudiare i valori democratici e i principi liberali che lo contraddistinguono e che avrebbe il dovere di promuovere insieme alle sue merci. Pecunia non olet, dice l’adagio. Ma l’odore dei corpi dei gay impiccati o delle donne lapidate in Iran, la numero due del partito Dem lo dovrebbe sentire».
A difesa di Serracchiani, il segretario cittadino del Pd, Enrico Leoncini, che parla di speculazione: «Spiace arrivi da un senatore e da un docente universitario come il professor Marco Orioles, uno studioso che non dovrebbe fare valutazioni di questo tipo, eccessive e fuorvianti. Confondere più o meno volutamente il velo di Serracchiani con i fatti di Colonia e parlare di un presunto commercio di anime, poi, appare vergognoso e fuori luogo. Bisogna inoltre tenere sempre presente che la missione della Presidente non è finalizzata ad affari personali, ma è svolta nell’interesse dell’economia della nostra Regione».