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Maggioranza e opposizione a Udine fanno pace durante il Ramadan

Pubblicato il 01/06/2019 - Messaggero Veneto

Almeno per un paio d’ore, rivalità e dissapori sono passati in secondo piano. Maggioranza e minoranza comunale, amministratori in carica ed ex, si sono ritrovati giovedì sera sulla stessa trincea: quella – tutt’altro che scontata di questi tempi – dell’accoglienza. Il “miracolo” lo compie il Ramadan, il mese sacro dell’Islam, il cui spirito i musulmani del centro “Misericordia e Solidarietà” di via Marano Lagunare desideravano condividere con il resto della città e con le sue istituzioni. Le quali, premiando il desiderio di inclusione di una comunità vivace ed in crescita, si sono presentate in moschea sul far della sera per prendere parte ad un “Iftar” multiculturale: una cena condivisa di rottura di quel digiuno che i musulmani di tutte le latitudini osservano, dall’alba al tramonto, ogni santo giorno del mese di Ramadan. A rappresentare il Sindaco Pietro Fontanini, assente giustificato, c’era il presidente del Consiglio Comunale, Enrico Berti. Che, in una prima assoluta per questa amministrazione, ha varcato i confini dell’ex concessionaria Opel adibita dal 2014 a luogo di culto e di aggregazione recando un omaggio: una gubana. Consegnandola al portavoce del centro, il marocchino Mohammed Hassani, cui ha spiegato che è anche a nome del primo cittadino, Berti ha voluto rimarcare che “in tutte le culture chi viene invitato porta un dono, e in questo caso ho portato un prodotto friulano che però rispetta anche i principi alimentari della religione islamica”. Un gesto pieno di significato, quello di Berti, che trova riscontro nelle parole di un altro ospite illustre della kermesse islamica, Fabrizio Cigolot. Tra una calorosa stretta di mano e l’immancabile sigaretta, l’assessore alla Cultura non manca di sottolineare come, con la sua presenza, abbia voluto esprimere “il rispetto delle altre religioni, che sentiamo come un principio sacro perché deriva dalla nostra Costituzione ma anche dai nostri valori”. Sono stati fatti accomodare, Berti e Cigolot, nel primo dei tredici tavoli imbanditi nella sala conferenze del centro dove, tra una portata e l’altra, converseranno affabilmente con l’imam Mohammed Hajib, l’ex sindaco Furio Honsell, il presidente del consiglio di quartiere Carlo Alberto Lenoci e il rappresentante dell’Arcidiocesi, Marco Soranzo. Poco distanti, i consiglieri Federico Pirone, Sara Rosso ed Emanuela Meloni non hanno resistito alla tentazione di interrogare le volontarie del centro sugli ingredienti del menu scelto per l’occasione, scattando insieme agli altri ottanta ospiti venuti da tutta la città innumerevoli foto ai piatti ebbri di colore. Così, tra le tigelle farcite con verdure e salsa yogurt presenti nelle tavole di tutto il Medio Oriente, e il cous cous maghrebino da scegliere tra la variante con carne di manzo e quella vegetariana, questo momento conviviale è trascorso all’insegna dell’allegria, di tanta curiosità e di una contagiosa simpatia per le variegate espressioni di una fede e di molteplici culture che, a Udine, sono ormai di casa. Almeno per una sera, insomma, le divisioni, le polemiche e gli attriti rimangono fuori dalla porta, lasciando spazio al solo desiderio di conoscersi meglio, di dialogare e di stare insieme. Per il bene della città e in nome dei valori che, a prescindere dalle differenze, ci accomunano. La gubana, da questo punto di vista, è tutta un programma.

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