Il documentario del giornalista e sociologo Marco Orioles andrà in onda questo pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, all’interno del programma Elettroshock
Chi in questi giorni è uscito per necessità o lavoro l’ha vista con i propri occhi, la Udine chiusa per Coronavirus. Strade e piazze vuote, le code per la spesa o le medicine, i cani al guinzaglio a rompere il silenzio di marciapiedi deserti.
L’eccezionalità di questo momento sta anche nel clima spettrale che regna in una città privata della sua vita sociale: un vuoto che sgomenta e lascerà tracce indelebili nella coscienza di un’intera generazione.
Dopo aver raccolto da numerose angolazioni le immagini di una Udine pressoché inanimata, il sociologo e giornalista Marco Orioles ha contattato – via telefono, Whatsapp e Messenger – sedici concittadini raccogliendo le loro testimonianze, riflessioni e stati d’animo su un’emergenza che ha travolto la loro vita insieme a quella di tutti gli altri.
Ne è scaturito “Lockdown: voci e immagini di una città chiusa per virus”, un documentario dove le inquadrature di una Udine sfregiata dal Covid-19 fanno da sfondo alle voci dell’assessore alla Cultura Fabrizio Cigolot, di Pierluigi Di Piazza, dell’attrice e regista Rita Maffei, del pittore Gianni Borta, dell’anima dei cinema udinesi e del “Far East Film Festival” Sabrina Baracetti, del dj e organizzatore del “Ceghedaccio” Renato Pontoni, del cronista Paolo Medeossi e delle colleghe giornaliste Lucia Burello e Margherita Timeus, del gioielliere Gaetano Allegra, dell’economista Fulvio Mattioni, dell’artista Rocco Burtone, del dirigente scolastico Paolo De Nardo, dello storico Valerio Marchi, della titolare della libreria Friuli e consigliera comunale Sara Rosso e del collega nonché poeta Enzo Martines.