I risultati della ricerca condotta da Marco Orioles, per il Dipartimento di scienze umane dell’Università di Udine sono stati presentati lo scorso 13 gennaio 2014 nella sala Gusmani a Palazzo Antonini. Erano presenti l’Assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, la presidente del Club Unesco di Udine Renata Capria D’Aronco, la dirigente dell’istituto Stringher Ana Maria Zilli e Marhian Bhissila dell’Associazione nazionale oltre le frontiere, come moderatore il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier e per l’ALEF il direttore Renzo Moricchi e la prof.ssa Cecilia Brumat.
Un anno di lavoro, di raccolta dei dati volti a ricostruire un fenomeno, quello della seconda generazione di migranti in Friuli Venezia Giulia e verificarne gli aspetti in termini di integrazione sociale, scolastica e lavorativa. «Una premessa, anzitutto, relativa ai numeri: oggi, secondo quanto ha fatto emergere il Censimento 2011, in questa regione vivono un numero di figli degli immigrati (età compresa tra 0 e 25 anni) stimabile tra i 25 e i 30 mila». «Questo studio, concepito per analizzare la condizione della seconda generazione di migranti in Friuli Venezia Giulia, ci lascia con alcune notizie buone e altre meno buone».
L’autore parla di “luci ed ombre” in questo fenomeno. “Si può parlare di un’integrazione sociale riuscita che convive con forti difficoltà a indirizzare i giovani stranieri verso traiettorie scolastiche e lavorative di alto profilo. Bisogna ripensare il sistema di orientamento scolastico che canalizza troppo la seconda generazione verso gli istituti professionali e gli enti di formazione professionale. Occorre fare uno sforzo collettivo e coraggioso – conclude – per garantire alla seconda generazione un futuro migliore, fatto di gratificazioni scolastiche e lavorative. Il rischio che si corre non facendo nulla è di alimentare sacche di marginalità sociale ed economica o di veder partire per altri lidi una fetta significativa di giovani neo-italiani».
Marco Orioles si è laureato in Sociologia presso la facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino e ha un dottorato di ricerca in “Sociologia della Comunicazione, Media e Identità” dell’Università degli Studi di Udine.