Il quartiere udinese vuole superare l’immagine di degrado degli ultimi anni: proposte ipotesi di rigenerazione urbana, partendo dal giardino Pascoli e dalla vicina scuola.
Per chi arriva col treno, è il biglietto da visita della città di Udine. Al centro di un incontro, allo Spazio 35, le proposte per una nuova primavera per Borgo Stazione, il quartiere delle Magnolie – peraltro in fiore, in questi giorni, per ricucirlo al resto del tessuto urbano.
Sessantaquattro popoli coabitano in un fazzoletto di terra fatto di 13 vie, che ha cambiato nome nell’immaginario da quando sono arrivati gli stranieri, ha sottolineato il sociologo Marco Orioles, tra gli organizzatori dell’incontro.
Qui – come emerso dai dati presentati – nel complesso, il 40% dei 2200 residenti è di origine straniera. Una percentuale quasi tripla rispetto alla media della città, del 15%, e più che quadrupla rispetto al resto del Friuli Venezia Giulia. In alcune vie, come viale Europa Unita e viale Leopardi, supera il 50%.
Ma c’è anche chi in questi dati statistici non rientra, come chi dorme in stazione.
Allo Spazio 35 – piena la sala – presentate ai politici dell’attuale giunta e dell’opposizione alcune ipotesi di rigenerazione di cui da tempo si parla nel quartiere. Una sorta di periferia nel centro, ma che invece vuole essere punto di riferimento anche per le politiche culturali del Comune che troppo spesso, in passato, si sono fermate in via Vittorio Veneto.
Frontiera, e anche in virtù di questo, possibilità di essere laboratorio.
Concrete le proposte di rigenerazione urbana. Come infrastutturare il giardino Pascoli e collegarlo con la scuola antistante; favorire l’utilizzo del cortile della primaria Alighieri anche in orario extrascolastico; riqualificare le palazzine liberty e farne punti di incontro per i consigli partecipati del quartiere.
Ma anche istituire mediatori culturali di strada tramite un progetto di servizio civile che possa formarne una trentina.
Una residente chiede un parcheggio di struttura, per sviluppare l’intermodalità. Dal vicesindaco Venanzi, presente assieme ad altri 5 assessori, l’impegno dell’amministrazione a dialogare con le associazioni locali per fare del quartiere non più un luogo di transito, ma un luogo di destinazione.