“È capitato a me, ieri mattina, mentre sorseggiavo una bevanda in viale Leopardi, nei pressi
dell’Autostazione”. La lettera di Marco Orioles al Messaggero Veneto.
Può capitare a tutti di ritrovarsi, nostro malgrado, in circostanze spiacevoli. È capitato a me ieri mattina, mentre sorseggiavo una bevanda alla “Bottega del Caffè” di viale Leopardi, nei pressi dell’Autostazione. Quando ho visto un cittadino straniero di circa venticinque anni che, nel piazzale antistante il bar, ha spaccato una bottiglia di birra e si è poi mosso, sbraitando e agitando quel troncone, in direzione della jeep dei militari dell’Operazione Strade Sicure che fortunatamente erano lì presenti, ho pensato fosse utile riprendere la scena con la mia telecamera, non si sa mai la situazione potesse degenerare. In realtà, anche grazie al pronto
intervento dei militari, quell’uomo è stato riportato alla calma proprio mentre aveva preso a infierire sul suo corpo con quella bottiglia spaccata, procurandosi una vistosa ferita al braccio. Sembrava che l’episodio fosse finito lì, se non fosse che lo straniero, accortosi della mia presenza e del mio cellulare in azione, si è avventato verso di me urlando frasi sconnesse di cui ho compreso una sola parola: “video”. L’uomo è anche riuscito a strapparmi il cellulare dalle mani, prima che i militari, di nuovo, scongiurassero il peggio. Peccato che un secondo cittadino straniero, amico del primo, abbia deciso di intervenire a sua volta avvicinandosi a me con fare minaccioso e pretendendo la cancellazione del video. Quando gli ho spiegato che non è in quel modo che si chiede qualcosa, il giovane si è ulteriormente infuriato e mi ha sputato in faccia, malgrado la presenza di un altro militare che ha fatto da cuscinetto tra di noi. Rimasto fortunatamente illeso, a parte lo spavento e la sensazione sgradevole sul volto, non ho ritenuto opportuno sporgere denuncia. Ho visto spesso, infatti, quel ragazzo andare su e giù tra le strade di Borgo Stazione, assieme a tanti altri di cui non mi sfuggono i comportamenti border line. Si tratta, ahinoi, dell’ennesimo migrante allo sbando, abbandonato da tutti incluse le istituzioni refrattarie a farsi adeguatamente carico dei processi di inclusione e integrazione. Un altro cittadino che non intravvede né presente né futuro, e che trova nei marciapiedi di Borgo Stazione l’unico ambiente a lui familiare. L’ennesima vittima di una società spietata su cui non era proprio il caso di infierire. Ho anche telefonato all’Ufficio Stampa dell’Operazione Strade Sicure, i cui uomini pattugliano, da un anno e mezzo a questa parte, il quartiere della Magnolie. Ho ringraziato l’ufficiale per la professionalità con cui i militari che vigilano nel quartiere facendo avanti indietro a bordo di una camionetta o di una jeep hanno gestito la situazione.
Marco Orioles
Lettera apparsa sul Messaggero Veneto il 13 settembre 2023 dopo l’episodio che ha coinvolto Marco Orioles nel quartiere multietnico di Udine (una cronaca qui).