Aspirazioni e problemi della coreana Samsung e della giapponese Nec sul 5G
L’esclusione di Huawei dalla realizzazione delle reti 5g nel mondo – solo nell’ultima settimana sono stati due i paesi a compiere questo passo rendendo felice Washington: Belgio e Singapore – rappresenta al tempo stesso un problema e un’opportunità per il settore.
Il problema è presto detto, stando a Sylvain Chevallier, analista di telecomunicazioni di BearingPoint: “La gran parte delle reti commerciali vendute nel mondo viene dalle Tre Grandi”, vale a dire Huawei, Nokia ed Ericsson. “Ma un mondo di sole tre (scelte) non è buono per gli operatori, e se quel numero scende a due la situazione peggiora ulteriormente”.
Le parole di Chevallier lasciano intuire anche quale sia l’opportunità in questione: più perde spazio Huawei, più se ne apre non solo per le altre “Tre Grandi”, ma anche per competitor rimasti finora ai margini della corsa.
Di questo almeno è convinto il Japan Times, che in un articolo uscito nel fine settimana ha indicato anche i nomi delle società che potrebbero avvantaggiarsi da questa situazione: la coreana Samsung e la giapponese Nec.
Per ambedue le società la sfida è tutta in salita. Anni di supremazia delle Big Three hanno fatto accumulare loro non poco ritardo nella competizione per la realizzazione delle reti più adeguate alle necessità delle telco.
Samsung in particolare non è mai riuscita a recuperare la leadership che ricopriva al tempo del 3G, venendo surclassata dalle tre grandi quando lo standard è divenuto il 4G.
Ultimamente tuttavia la società ha fatto passi in avanti focalizzando i propri sforzi sul mercato nordamericano e su quello dell’Asia-Pacifico. Per questo motivo, sostiene Daryl Schoolar, esperto di tecnologie mobili della società Omdia, molte telco guarderanno con interesse alla “presenza globale” che Samsung sta gradualmente sviluppando contratto dopo contratto.
Da questo specifico punto di vista, Nec parte invece svantaggiata, non potendo disporre del medesimo numero di partnership della rivale coreana. Ma quella sviluppata in patria con l’operatore Rakuten sembra, a detta del Japan Tines, riportare Nec sui giusti binari.
Dopo aver cooperato nello sviluppo di una rete 4G, Nec e Rakuten stanno ora sviluppando insieme il loro sistema 5G. E in questa joint venture, Nec può portare il valore aggiunto del suo know how e degli investimenti fatti in campi come i cavi sottomarini e le reti in fibra ottiche sviluppate con la sua affiliata Netcracker.
Netcracker tra l’altro, osserva Stephane Teral, analista di LightCounting, può vantare “una forte presenza tra gli operatori europei”, cosa che per Nec costituisce un oggettivo vantaggio.
Nec peraltro non sta concentrando i suoi sforzi solo nella partnership con Rakuten. Lo scorso giovedì ne ha annunciata una nuova di zecca con un altro operatore di spicco, NTT, per realizzare un’altra rete 5G.
La partita del 5G non è dunque chiusa, scrive il Japan Times ricordando come il governo britannico abbia chiesto proprio a Nec e Samsung di organizzare delle dimostrazioni del funzionamento dei loro apparati in vista della realizzazione del 5G nazionale.
E la Gran Bretagna potrebbe rappresentare solo la testa di ponte di una offensiva europea in grande stile per le due società, che due anni fa hanno formato un team di marketing congiunto con l’obiettivo di vendere i propri prodotti 5G nei mercati europei ed asiatici.