I processi migratori che hanno interessato l’Italia negli ultimi tre decenni hanno mutato profondamente il panorama culturale del paese, aprendo la stagione del pluralismo religioso. I gruppi di cittadini stranieri non hanno infatti atteso a lungo prima di aprire dei luoghi di culto in cui coltivare e riprodurre le proprie tradizioni spirituali. Da tempo al centro dell’attenzione da parte delle scienze sociali, questo processo ha sofferto finora di un deficit conoscitivo: l’assenza di una documentazione di tipo quantitativo che attesti il livello effettivo di partecipazione degli immigrati alle attività della propria comunità religiosa. Realizzata nel 2011 su un campione di cittadini stranieri di varie origini e confessioni, la ricerca di Orioles nasce per colmare questa lacuna. L’indagine offre uno spaccato della religiosità dei cittadini stranieri e del loro attaccamento al rispettivo centro di aggregazione. Ne emerge un quadro di spiccata devozione che contraddistingue tutti i gruppi, sia pur con alcune differenze: i più praticanti risultano i protestanti e i cattolici, mentre tra ortodossi e musulmani si registra una partecipazione meno intensa ai riti e alle celebrazioni. Il saggio entra nel merito anche di altri aspetti della religiosità dei migranti nonché di dimensioni legate alla vita quotidiana, al lavoro, all’integrazione.
INDICE
Prefazione di Bruno Tellia
- La ricerca
1.1 Introduzione
1.2 Note metodologiche
1.3 Osservazioni preliminari
1.4 Descrizione degli intervistati
1.5 La religione
1.6 il lavoro
1.7 La vita quotidiana
1.8 La relazionalità
1.9 La percezione dei friulani da parte degli immigrati
1.10 Conclusioni e riepilogo
- Religioni e reti degli immigrati dall’ex Unione Sovietica: di Anastasiya Zayakhanova
Bibliografia
Anno di Pubblicazione
2011
Editore
Edizioni dell'Orso