“Verso quale integrazione?” è la domanda che l’Italia deve porsi a fronte della consistenza raggiunta dalla seconda generazione di migranti, i figli dei cittadini stranieri. Quale modello di integrazione seguire? Quello inclusivo degli Stati Uniti, dove l’assimilazione culturale si abbina alla valorizzazione delle diversità senza che ciò produca conflitti rendendo anzi possibile la mobilità sociale? O quello francese, apparentemente egualitario ma in realtà votato all’esclusione sociale e alla resistenza culturale? Il volume affronta questo nodo passando in rassegna i paradigmi teorici proposti dalle scienze sociali, che hanno evidenziato una serie di criticità che riguardano anche l’Italia. Destano allarme, in particolare, le difficoltà riscontrate a scuola. Gli esiti accidentati cui vanno incontro non pochi giovani di origine straniera e la loro tendenza a prediligere percorsi brevi e orientati a un immediato inserimento lavorativo si pone in contraddizione con l’avvento della società della conoscenza, nella quale il successo professionale richiede adeguati strumenti e predisposizioni. Si rischia così di creare una sacca di marginalità che potrebbe provocare anche in Italia gli antagonismi registrati altrove, a tutto svantaggio della coesione sociale.
INDICE
Premessa: la seconda generazione
- Il paradigma dell’assimilazione
- L’assimilazione segmentata
- L’integrazione della seconda generazione: rassegna critica
- I nodi della società multietnica
- Il lavoro
Conclusioni
Bibliografia
Anno di Pubblicazione
2014
Editore
Carocci