Come si muove il colosso cinese Huawei in Russia su 5G e non solo
Le relazioni russo-cinesi stanno godendo di un periodo abbastanza florido. Lo dimostra, scrive la rivista The Diplomat in un lungo approfondimento, il caloroso incontro de visu – non scontato vista la pandemia in corso – tra i rispettivi ministri degli esteri lo scorso 11 settembre a Mosca, durante la quale è stato emanato un comunicato che traccia la via della cooperazione tra Russia e Cina.
Un capitolo separato di questa dichiarazione è dedicato allo sviluppo dell’economia digitale e delle tecnologie dell’informazione, a testimonianza di quanto nel campo della cooperazione tecnologica i legami tra i due paesi vogliano essere stretti.
DURANTE LA VISITA DEL MINISTRO DEGLI ESTERI CINESE A MOSCA E’ STATO FIRMATO UN ACCORDO SULLA COOPERAZIONE TECNOLOGIA TRA RUSSIA E CINA
I legami sono tali che quest’estate il principale carrier di telecomunicazioni russo, Mts, ha annunciato l’intenzione di comprare attrezzature per il proprio 5G da Huawei per un controvalore di 93,5 milioni di euro. La stessa compagnia questo luglio è diventato il primo provider russo ad essere munito di una licenza per sviluppare il 5G in tutto il paese, con una deadline per il completamento del sistema fissato per luglio 2022.
IL PRINCIPALE CARRIER RUSSSO, MTS, HA COMPRATO ATTREZZATURE PER IL 5G DA HUAWEI
L’investimento di Mts è il frutto naturale dell’accordo di cooperazione sul 5G che Mosca e Pechino avevano firmato nel 2009. Un accordo che prevedeva, per l’appunto, che l’expertise per realizzare la rete mobile di quinta generazione sarebbe stato cinese.
L’INTESA HUAWEI-MTS E’ IL FRUTTO DELL’ACCORDO DI COOPERAZIONE SUL 5G FIRMATO DAI DUE PAESI NEL 2009
Da allora Huawei ha facilmente acquisito il primato tecnologico in Russia, per ragioni che non rimandano tuttavia alla sola politica: il colosso di Shenzhen ha dalla sua i prezzi assolutamente competitivi rispetto alla concorrenza a parità di qualità dell’offerta
LA STRATEGIA DI PENETRAZIONE DI HUAWEI
Huawei, poi, ci mette del suo implementando una strategia di relazioni istituzionali che si nutre di piccoli accorgimenti come la creazione di posti di lavoro per i lavoratori russi o la costruzione di centri di ricerca nelle regioni della Russia. Huawei in questo modo ha finito per avere circa 900 addetti in Russia, che diventeranno 1000 entro il 2024, e quattro centri di ricerca e sviluppo.
Un altro accorgimento seguito da Huawei è proporsi di unire gli sforzi con le principali compagnie fintech russe come Sberbank.
Si capisce bene, in questo contesto, come mai anche i rivali di Mts – Beeline e Tele2 – abbiano deciso di rivolgersi a Huawei per far partire il proprio 5G. Beeline in particolare ha acquistato da Huawei attrezzature per 5 miliardi di rubli consistenti in “5G-ready equipment”, ossia in materiale pronto per essere installato nel futuro.
ANCHE I RIVALI DI MTS COME BEELINE E TELE2 SI SONO RIVOLTI A HUAWEI
Huawei, infine, sta cercando di diffondere anche presso l’opinione pubblica una buona impressione promuovendo varie campagne pubblicitarie in cui si esalta il 5G russo come esempio fulgido di innovazione tecnologica e virtuosa collaborazione tra i due paesi, al contrario degli altri paesi che vogliono mettere in ginocchio entrambi.
Ma anche i giornali cinesi di recente hanno dedicato molta attenzione alla cooperazione bilaterale tra Cina e Russia nel settore delle telecomunicazioni, sottolineando quanto sia salda la partnership tra Mosca e Huawei.
Insomma, se matrimonio non è, poco ci manca. Adesso non resta che capire cosa faranno gli americani con le loro sanzioni a Huawei, che rischiano di mettere a repentaglio anche la rinnovata cooperazione russo-cinese.