Un rapporto di International Energy Agency (IEA) uscito ieri delinea le possibili tendenze che ci dobbiamo attendere nel mercato del petrolio nel resto dell’anno e in quello prossimo venturo.
Mentre la settimana si è aperta con un leggero rialzo per i prezzi del petrolio (con il Brent a 41,16 dollari e il WTI a 38,65), lasciando intuire una minore preoccupazione rispetto ai giorni precedenti per possibili nuove ondate di Covid-19, un rapporto di International Energy Agency (IEA) uscito ieri delinea le possibili tendenze che ci dobbiamo attendere nel mercato nel resto dell’anno e in quello prossimo venturo.
La buona notizia è che nel 2021 la domanda salirà di ben 5,7 milioni di barili al giorno: un aumento che l’IEA definisce senza precedenti, anche se non sarà sufficiente per recuperare l’intera domanda precedente, visto che la produzione rimarrà inferiore di 2,4 milioni di barili rispetto al periodo pre-Covid.
Il trend positivo si deve ad un completo ritorno operativo delle attività economiche, che peraltro è già in corso, che subirà però gli effetti negativi di quello che IEA definisce senza mezzi termini un “collasso” del trasporto aereo la cui luce in fondo al tunnel non arriverà prima del 2022, se non addirittura dopo.
Come scrivono gli autori del rapporto, la domanda ridotta del 2021 rispetto ai livelli di quest’anno “si spiega in gran parte con la situazione difficile del settore dell’aviazione”, dove si stima che il numero globale di passeggeri registrerà una contrazione di ben il 55%.
Quanto all’anno in corso, le stime di IEA parlano di un livello produttivo fissato a 8,1 milioni di barili in meno rispetto all’anno scorso. Numeri che giustificano espressioni enfatiche come “collasso”, ma che vengono definiti meno negativi di quanto ci si sarebbe potuto attendere data la situazione.
Pur ritenendo la situazione ancora fragile, IEA ritiene che i leggeri aumenti del prezzo del petrolio registrati nelle ultime settimane indichino che “la prima metà del 2020 stia per concludersi con toni più ottimistici”.
Se infatti, sottolinea ancora il rapporto, “i trend recenti della produzione si mantengono e la domanda riprende, il mercato si troverà in una posizione più stabile nella seconda metà del 2020”, aiutato anche dai maxi tagli decisi in sede OPEC+.
Nell’evidenziare tutto questo, IEA invita comunque tutti alla cautela ricordando che “non dovrebbero essere sottovalutate le enormi incertezze” di questa fase – incertezze che potrebbero trasformare le stesse stime dell’IEA in carta straccia.