Ha aiutato il presidente dell’associazione “I pacifici di Udine”, Hossain Shahdat, a preparare la richiesta di occupazione di suolo pubblico da inoltrare al Comune di Udine. Per lui la serata del 18 agosto rappresentava una grande occasione per la città, per conoscere e avvicinarsi alle tre anime islamiche che da anni convivono senza aver mai creato problemi. Ecco perché il sociologo Marco Orioles non ha reagito bene alla notizia del diniego della giunta Fontanini all’organizzazione della cena multiculturale in via della Rosta. «E’ grave che un sindaco chiuda la porta in faccia a una comunità che gli tende la mano». Queste le parole pronunciate a caldo da Orioles, che in città, da anni, studia il processo di integrazione degli stranieri, soprattutto nei quartieri più “caldi” come Borgo Stazione. «Non c’era alcun rischio di disturbare la quiete pubblica – assicura il sociologo – in quanto nella domanda è stato spiegato chiaramente che si sarebbe trattato di una piccola cerimonia in via della Rosta seguita da una tavola rotonda e da una cena. Evidentemente il sindaco Fontanini cercava un pretesto per bocciare un’iniziativa nata come tentativo di dialogo e di pacifica convivenza». Orioles ricorda una certa ostilità da parte di Fontanini già lo scorso anno in occasione della Festa del Sacrificio: «Non si è nemmeno degnato di rispondere all’invito dalle comunità islamiche di Udine, che avrebbero voluto festeggiare insieme a lui. Purtroppo dimostra di non allontanarsi troppo dalle posizioni del suo leader Matteo Salvini, che di recente ha manifestato via Twitter la propria ostilità verso la Festa del Sacrificio. Il no della giunta – chiude – dispiace e fa male».
No alla festa islamica a Udine, Orioles: “Porta chiusa in faccia a una comunità che tendeva la mano”
Pubblicato il 31/07/2019 - Messaggero Veneto
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