La rivendicazione dello Stato islamico potrebbe non dirci tutto sull’attentato più sanguinoso avvenuto sul suolo americano dopo l’11 settembre 2001. Ad ispirare l’atto potrebbe essere infatti la cultura omofobica che permea il mondo islamico, incluso quello moderato, come altre frange della nostra società. Si discuterà a lungo se a prevalere, nelle motivazioni del folle gesto, vi sia il desiderio di segnare un colpo a favore del califfato o la volontà di sfogare la propria avversione nei confronti di una minoranza sessuale. La verità è che il massacro di Orlando potrebbe benissimo essere scaturito da una combinazione di ambedue i fattori. È vero infatti che lo Stato islamico ha esortato più volte i propri simpatizzanti residenti in Occidente, l’ultima poche settimane fa per bocca del portavoce del califfo al-Adnani, a colpire in casa senza attendere ordini o direttive. Gli attentati dei lupi solitari, o dei branchi di lupi, sono una realtà tristemente nota dalle nostre parti dai giorni dell’assalto al museo ebraico di Bruxelles del maggio 2014 o dell’attacco a Charlie Hebdo e al supermercato kosher di Parigi del gennaio del 2015. Ma della mattanza di domenica non può sfuggire la valenza dei bersagli: esponenti di un mondo, quello omosessuale, che la cultura islamica deplora in generale sia nelle sue componenti estremistiche che in quelle moderate. Sono tristemente note le esecuzioni dei gay compiute nei territori del califfato in questi ultimi due anni, con i condannati legati e fatti cadere da alti palazzi dinanzi ad un folto pubblico di testimoni. Ma questi atti aberranti rappresentano la punta estrema di un’intolleranza diffusa, fatta purtroppo non di sola condanna verbale, come dimostrano i codici penali di alcuni paesi islamici. Va da sé che, per debellare queste odiose forme di intolleranza, è necessaria una paziente opera educativa e di persuasione da compiersi a tutti i livelli tanto nelle nazioni a maggioranza musulmana quanto in quelle che ospitano corpose minoranze islamiche. Il problema, almeno per queste ultime, è che una simile azione pedagogica si scontra con un retroterra di rifiuto oltre che su una azione incisiva della Chiesa cattolica a svantaggio della parità dei diritti per le coppie omosessuali. In barba a chi ha sostenuto che sarebbe in atto uno scontro di civiltà tra il mondo cristiano e quello islamico, vi sono studiosi che teorizzano in realtà una convergenza di sforzi tra i due universi – una “santa alleanza”, per usare il titolo del libro di Manlio Graziano – a difesa dei valori della società tradizionale e contro i tentativi di riforma da parte della società laica e secolare. Una battaglia di retroguardia che potrebbe vedere fianco a fianco dunque la Chiesa cattolica e le comunità islamiche, intente a contrastare la costruzione di una società degli eguali a prescindere dall’appartenenza sessuale. Pur rimanendo un atto criminale dalla probabile matrice terroristica, il massacro di Orlando potrebbe segnalare l’esistenza, nella nostra società, di un pericoloso scontro sulla visione della società in cui le religioni entrano a gamba tesa per impedire sviluppi considerati nefasti, come per l’appunto la tanto agognata avanzata della libertà individuale.
Attacco in Florida: contro pari diritti per i gay l’alleanza tra Islam e Chiesa
Pubblicato il 14/06/2016 - Messaggero Veneto
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